L’edificio presenta una pianta rettangolare con dimensioni assimilabili ad un container da 20 piedi, ovvero 2,4 metri di larghezza per 6 metri di lunghezza e superficie interna netta pari a 10 mq.
Il modulo ospita al suo interno una bussola di ingresso, un bagno provvisto di un lavandino e WC, un locale con gli impianti tecnologici, un locale soggiorno/dormitorio con cucina e un tavolo/panca in grado di trasformarsi in letto.
Il modulo ha un peso di 7 tonnellate ed è movimentabile e trasportabile per mezzo di un camion con gru.
Chestnut Cabin è realizzato con una struttura portante composta da pannelli prefabbricati tipo sandwich con telaio in legno di castagno (sezione 3 cm per 16 cm, provenienza del legno Valchiusella), irrigidimento in OSB/3 di pioppo (provenienza del legno Piemonte) e isolante in fibra di legno.
I pannelli sono utilizzati per la realizzazione delle pareti, del solaio e della copertura.
Il progetto è stato concepito grazie alla collaborazione tra Iris s.r.l. (arch. Roberta Giuliano e ing. Paolo Albertino) e il prof. arch. Antonio De Rossi del Politecnico di Torino.
Chestnut Cabin è adatto per contesti off-grid. L’edificio è infatti dotato di un sistema per la raccolta e il trattamento delle acque meteoriche di copertura e delle acque grigie derivanti dai lavandini interni (uso non potabile). Le acque bianche e grigie accumulate sono filtrate e trattate tramite un innovativo sistema di disinfezione al plasma non termico e utilizzate a fini non potabili all’interno dell’edificio.
L’edificio è inoltre dotato di un sistema per la produzione e l’accumulo di energia elettrica rinnovabile grazie ai 5 pannelli fotovoltaici monocristallini posizionati in copertura (potenza totale 1,8 kWp), abbinati ad una batteria al litio.